Emiliano e Giorgio sono partiti ieri mattina (presto), stanotte hanno dormito nel rifugio citta' di vigevano nei pressi del passo dei salati a circa 2800 mt
Eccoci di ritorno ed ecco la consueta relazione sull'escursione! MARTEDI' 13 LUGLIO. Ore 7:00: partenza da Grantorto e arrivati a Carmignano... dietro front ! Il vice ha dimenticato a casa il gagliardetto del Gruppo Alpini Carmignano da portare su a Capanna Margherita. Ore 7:30: ripartenza da Grantorto; sosta all'autogrill di Soave per colazione con menù mattina; riprendiamo il percorso e a Milano tangenziale intasata... a Novara altra sosta per il menù "tarda mattina"... Ore 12:30 arrivo ad Alagna ! Piccolo giro turistico nel pittoresco centro storico, sosta al Caffè delle Guide e poi via in direzione della partenza del sentiero. Ore 13:30, parchegiata l'auto all'inizio di una delle tante e fiorite contrade Walser, messo le ultime cose negli zaini (decisamente pesanti .... 15 Kg), prendiamo una comoda mulattiera ed iniziamo a salire .... Ore 15:00, dopo circa 600mt di salita, arrivo al bellissimo rifugio Città di Mortara dove già pregustiamo il relax di un fresco giaciglio... ma.... il rifugio apre solo il fine settimana !!! Decidiamo quindi di proseguire con la salita prevista per il giorno successivo. Però a causa del meteo molto incerto e, soprattutto, della fitta nebbia che intanto è scesa, sciegliamo di salire gli altri 900 mt utilizzando la cabinovia che parte 100 mt più in sù del rifugio Città di Mortara. Raggiungiamo così il passo dei Salati (2.980mt) e scendiamo tra la fittissima nebbia al rifugio Città di Vigevano (2.880mt). Ci assegnano la camera e appena depositato i materiali, guardando fuori dalla finestra, uno stambecco ci da il bemvenuto a pochi metri dal rifugio. Il tempo continua ad essere molto nuvoloso... Ottima cena e dopo cena e a nanna .... Continua.....
MERCOLEDI' 14 LUGLIO Ore 7:00 sveglia e subito un'occhiata al tempo che continua ad essere bruttino. Non piove ma le nuvole basse riducono la visibilità a poche decine di metri. Scendiamo a fare colazione e chiediamo al gestore del rifugio se con quella nebbia era comunque possibile salire al rifugio Città di Mantova. Il gestore ce lo sconsiglia in quanto la prima parte del sentiero attraversa delle pietraie dove, se non si vedono bene i segni e gli ometti, è molto facile perdersi. Decidiamo allora si aspettare qualche ora e torniamo in camera. Alle 10:00 la situazione migliora, il cielo si apre e decidiamo quindi di partire. Sosta caffè al bar della stazione di arrivo della cabinovia e subito dopo ci dirigiamo verso la stazione d'arrivo della telecabina che sale da Gressoney. A destra prendiamo il ripido e pietroso sentiero che prosegue poi più in piano con un breve tratto attrezzato (corde fisse). Con un po' di saliscendi arriviamo alla base dello Stolenberg che raggiriamo, sul lato sinistro, grazie ad un tratto di sentiero attrezzato (corde fisse). A questo punto è ormai visibile la vecchia stazione di arrivo di Punta Indren. La raggiungiamo percorrendo una cresta di grosse lastre di pietra e un breve pendio di misto. Raggiunta Punta Indren il nostro cammino prosegue verso il Ghiacciaio di Indren percorrendo un tratto pietroso (variabile a seconda della stagione). Proseguiamo sulla battuta traccia che, praticamente in piano, attraversa il Ghiacciaio. Verso la fine del giacciaio la traccia si divide in due; seguiamo il percorso più alto fino a raggiungere la base di una parete rocciosa. Corde fisse ed altro ci facilitano la salita di questo ripido tratto. Raggiungiamo la sommità di questo passaggio e vediamo a sinistra, più in basso, il Rifugio Città di Mantova. Raggiungiamo la traccia su neve che sale alla Capanna Gnifetti, scendiamo ed in pochi minuti siamo arrivati. Depositiamo il materiali (scarponi, piccozze, corda ecc..., portiamo gli zaini in camera e ci rilassiamo fino all'ora di cena. Nel frattempo il Presidente con un sms ci informa che ci raggiungerà il giorno dopo arrivando dal rifugio Gabiet (2.375 mt) che dal Mantova è visibile nella valle che sale da Gressoney. Conoscendo la prestanza atletica del Presidente, io e Giorgio siamo quasi certi che salirà al mantova già nella serata di Mercoledì, ma verso le 8:00 il tempo peggiora e ci convinciamo del fatto che il Capo arriverà solo il giorno successivo. La gestione del rifugio lasci molto a desiderare e, soprattutto, non ci sono le doccie (nemmeno fredde!) e i bagni sono su un locale esterno al rifugio con solo acqua fredda. Terminata la cena, verso le 10:00 a nanna.... Continua.....
GIOVEDI' 15 LUGLIO Il martedì, utilizzando gli impianti di risalita per raggiungere il Passo di Salati, abbiamo di fatto guadagnato un giorno sul programma e, quindi, la giornata che è iniziata la passeremo nel più totale "fancazzismo" in attesa dell'arrivo del Presidente. Alle 5:30 ci svegliamo e facciamo colazione, poi torniamo sotto le coperte fino alle 8:00. Fare colazione e tornare a letto, soprattutto con il fresco della mattina a 3.450mt di quota è una "figata mondiale"... Visto che il rifugio ci ha un po' delusi decidiamo di raggiungere la Capanna Gniffetti che si trova 200 mt più in alto del rifugio Mantova. Il sentiero che sale, in parte sul ghiacciaio, è parecchio ripido e la quota inizia a farsi sentire. Infatti il fiato durante la salita è molto corto e la stanchezza si fa sentire. Dopo circa 45 minuti raggiungiamo la Capanna Gniffetti (3.647mt), una costruzione incredibile, incastrata sulla parete rocciosa a sud ed ad ovest ed a nord "a sbalzo" sul sottostante ghiacciaio, proprio in corrispondenza della seraccata terminale che è veramente impressionante ! L'accoglienza al rifugio è carinissima: la struttura è infatti gestita da un gruppo di giovani ragazzi e ragazze molto affiatati e gentili. Appena possibile ci assegnano la camera ma, soprattutto, ci consegnano le chiavi delle doccie calde che, dopo tre giorni di cammino, sono una goduria unica. Fatta la doccia ci sistemiamo nel tarrazzo, sotto un sole caldissimo (27 gradi!!!) in attesa del Presidente. Alle 12:30 ci portiamo all'interno per il pranzo... cucina ottima ... come primo piatto: pasta gorgonzola e noci e come secondo un taliere di affettati e formaggi misti. A metà pomeriggio un alpinista solitario sale il ripido ghiacciaio che conduce al rifugio... è lui o non è lui ? ... Cerrrrto che è lui ! Il presidente arriva dopo avere percorso alcune interessanti deviazioni dal sentiero principale che sale dal Gabiet portando così il dislivello percorso in salita dai naturali e già impegnativi 1.272 mt a circa 1.700 mt !!! Del resto è il Presidente del G.C.C:! La giornata prosegue nell'assoluto relax con Giorgio che a petto nudo continua il suo bagno di sole in terrazza. Alle 19:00 cena, non prima di aver esaminato il ghiacciaio alle spalle del rifugio dove, il giorno dopo, saliremo per raggiungere la Capanna Margherita. Dopo cena molto tranquillo e allietato dalla presenta di alcune guide alpine e di Michele Enzio (Miki), alpinista che con Gnaro Mondinelli ha recentemente conquistato l'Everest senza ossigeno; veramente un bel personaggio ! Continua...
VENERDI' 16 LUGLIO E' il giorno della salita alla mitica Capanna Margherita ! Ore 5:00 colazione e poi iniziamo i preparativi... passiamo in rassegna i materiali, chiudiamo gli zaini, indossiamo imbrago e ramponi, ci leghiamo in cordata e alle 6:30 circa cominciamo la salita. Sono "solo" 900 i metri di dislivello da percorrere ma a quella quota non è proprio una passeggiata. Il tempo è splendido, non c'è una nuvola e il panorama è meraviglioso. Si distinguono in lontananza il Gran Paradiso e più su si vedono molto bene il Bianco ed il Cervino che da quel punto di osservazione sembra una piccola montagnola. Il ghiacciaio presenta subito le prime insidie: diversi crepacci ci tagliano la strada, ma sono ben visibili e il manto nevoso è molto solido per la temperatura vicina allo 0. Pertanto basta solo prestare un po' di attenzione ed ogni tanto "saltare il fosso", anche se saltare una fessura che delimita un baratro senza fine mette sempre un po' di soggezione. Alla nostra destra abbiamo la Piramide Vincent. Continuiamo la salita che per più di una volta si attenua e sembra finire, oltrepassata la Piramide Vincent vediamo il Balmenhorn e la sua statua del Cristo delle Vette (utile riferimento). Molto importante sapere che, in caso di necessità dovuta al cattivo tempo o altro, sul Balmenhorn c'è il Bivacco Giordano. Sempre alla nostra destra poi vediamo il Corno Nero e proseguiamo fino ad un largo pianoro: il Colle del Lys. Qui siamo circa a metà tra Capanna Gnifetti e Capanna Margherita (visibile davanti a noi). Impressionante, sulla sinistra, la parete nord dell Lyskamm solcata sulla cresta dalla traccia che alcuni coraggiosi e preparati alpinisti stanno percorrendo. Sul colle dl Lys, con la parte di salita ancora da compiere ben visibile di fronte a noi, il vicepresidente si lascia un po' andare allo "sconforto". La stanchezza inizia a diventare pesante ma, soprattutto, la carenza di ossigeno rende impegnativo superare anche piccoli dislivelli. Ma il desiderio di raggiungere quello che da moti anni era un sogno è più forte della stanchezza e, dopo una sosta, riprendiamo a salire. Lasciata a destra anche la Ludwigshohe seguiamo la traccia che scende leggermente e poi in piano prosegue costeggiando la Parrot; riprende poi la salita leggermente a sinistra e qui ogni 20/30 passi il Vice (decisamente il meno atletico della cordata) chiama la sosta per riprendere fiato. La salita continua poi diritta verso l'alto. Sull'ultimo scollinamento prima dello strappo finale inizia a soffiare un vento fortissimo e gelido (vedi ciaspolata in Folgaria) che rende l'ultimo tratto della salita ancora più insidioso, ma si va avanti. L'ultimo tratto in diagonale destra e poi sinistra ci permette di arrivare al pianoro (con la bandiera) antistante la Capanna Regina Margherita (4.554mt). La soddisfazione è enorme, ci abbracciamo e il Vice a stento trattiene le lacrime dall'emozione. Il tempo di una foto e poi di corsa all'interno del rifugio, perchè fuori ancora soffia il vento gelido. Continua ....
Siamo all'interno del rifugio. Ritroviamo e salutiamo alcuni amici che la sera prima erano con noi alla Capanna Gniffetti. Il presidente che nel frattempo era andato a scambiare due parole con i gestori ci da una bella e una brutta notizia... la bella: è pronta la pastasciutta!!! la brutta: non c'è posto per dormire !!! Mentre aspettiamo la pasta, valutiamo la possibilità di passare la notte comunque al rifugio, magari stesi sulle panche della sala da pranzo. Ma dopo 20 minuti circa decidiamo che dobbiamo scendere quanto prima in quanto Giorgio non si sente bene! La quota si fa sentire e l'alpino lameta mal di testa e dolori di stomaco tanto che non riesce a terminare il pasto (una discutibile pasta al pesto e una fetta di crostata di un metro quadro alla modica cifra di € 14 x 3). Consegnato e appeso il gagliardetto del Gruppo Alpini di Carmignano, fatte altre due/tre foto, cominciamo al discesa! Ripercorrere il ghiacciaio alle 14:00 circa è una "tortura": caldo, il riverbero del sole sulla neve è micidiale, per fortuna abbiamo buoni occhiali e ottime creme solari, ma la cosa più pesante è che la neve è diventata soffice e quindi spesso sprofondiamo fino quasi al ginocchio rendendo anche la discesa difficoltosa. L'ultimo tratto che scende alla capanna Gniffetti, poi, diventa anche molto pericoloso in quanto si sono aperti nuovi crepacci e la scarsa consistenza della neve rende precario lo scavalcamento degli stessi. Comunque con molta attenzione e assicurandoci a vicenda in prossimità di ogni crepaccio, raggiungiamo la Capanna Gniffetti verso le 15:30. L'accoglienza sempre simpatica dei gestori ci ristora della fatica! I più provati siamo io e Giorgio mentre il Presidente già valuta che salita fare il giorno dopo..... (Non si stanca mai!!!). Giorgio, ancora scombussolato dagli effetti della quota, si ritira in camera e scende solo per la cena. Il Vice e il Presidente, dopo una bella doccia, si rilassano al bar del Rifugio e in terrazza. Ore 22:30 ..... a nanna.....
SABATO 17 LUGLIO Il mancato pernottamento alla Capanna Margherita ci ha fatto guadagnare un'altro giorno sul programma. Giorgio si è praticamente ristabilito! Dopo aver fatto colazione, verso le 8:30 decidiamo di iniziare la discesa. Discutiamo un po' sui vari percorsi e alla fine decidiamo di scendere per la vallata da dove è salito il Presidente e pranzare al rifugio Gabiet. La discesa è bellissima: la soddisfazione dell'impresa del giorno prima, il fatto di poter scendere senza fretta e la temperatura molto più fresca dei giorni scorsi ci fa apprezzare quella valle verdissima e ricca di cascate, ruscelli e laghetti dove il rumore dell'acqua che scende dai ghiacciai ci accompagna fino al rifugio. Alle 12:00 circa ci sediamo a tavola e ci pappiamo delle squisite crespelle alla valdostana. Ci concediamo anche qualche bicchiere di vino in più, visto che fino ad allora avevamo praticamente escluso gli alclolici dalla dieta per le conseguenze negative che possono provocare in alta quota. Alle 14:00 salutiamo il Presidente che scende verso Gressoney, mentre io e Giorgio risaliamo al passo dei Salati e poi scendiamo ad Alagna dove un breve acquazzone ci rinfresca. Ultima sosta al Caffè delle Guide per due bibite fresche e poi prendiamo la macchina e alle 21:00 circa siamo a casa.
Quando, a 14/15 anni ho iniziato ad andare a camminare in montagna e, soprattutto, ad amare la montagna, rimanevo incantato quanto in TV mostravano alcune immagini della Capanna Regina Margherita e sognavo un giorno di poterci andare anch'io. Beh, dopo 20 anni, finalmente quel sogno si è realizzato!!! L'emozione che ho provato lassù è stata immensa e il ricordo di quell'emozione mi accompagnerà per sempre. Voglio ringraziare di cuore i miei due compagni di cordata e, in particolare, il Presidente che ha sopportato le mie infinite richieste di sosta nella parte terminale della salita ma, soprattutto, perchè dopo essere stato alla Capanna Margherita nel 2006, mi ha dato sicurezza sulla possibilità di salire così in alto e di realizzare così uno dei miei sogni! Un grosso grazie anche a Giorgio che da quattro/cinque mesi ad oggi si è fatto trascinare da me e Dario in questa ed altre avventure, ed ha contribuito con la sua meraviglia per luoghi a lui assolutamente nuovi, a rendere ancora più belli questi giorni trascorsi in alta quota. GRAZIE!
Carissimi Presidente, Vice e Giorgio...siamo davvero fieri di voi!! Complimenti di cuore, innanzitutto perchè non è da tutti un'impresa del genere. E poi perchè attraverso questo racconto ci sembrava di essere con voi, ci siamo emozionati a leggere nelle vostre parole lo stesso senso di meraviglia che di certo avrete vissuto dal vivo. Bravi, grandissimi!
...ecco, Paolo mi ha appena detto che vuole andarci anche lui....addio weekend a Sottomarina!! L'allenamento inizia sabato, trekking sulle Odle, posteremo i nostri racconti di viaggio!
Emiliano e Giorgio sono partiti ieri mattina (presto), stanotte hanno dormito nel rifugio citta' di vigevano nei pressi del passo dei salati a circa 2800 mt
RispondiEliminatra qualche ora partiro' anch'io...
RispondiEliminal'appuntamento e' al rifugio mantova (circa 3500 mt)... poi saliremo insieme
buon viaggio ragazzi!! attendiamo trepidanti i vostri racconti!
RispondiEliminaEccoci di ritorno ed ecco la consueta relazione sull'escursione!
RispondiEliminaMARTEDI' 13 LUGLIO.
Ore 7:00: partenza da Grantorto e arrivati a Carmignano... dietro front ! Il vice ha dimenticato a casa il gagliardetto del Gruppo Alpini Carmignano da portare su a Capanna Margherita.
Ore 7:30: ripartenza da Grantorto; sosta all'autogrill di Soave per colazione con menù mattina; riprendiamo il percorso e a Milano tangenziale intasata... a Novara altra sosta per il menù "tarda mattina"...
Ore 12:30 arrivo ad Alagna !
Piccolo giro turistico nel pittoresco centro storico, sosta al Caffè delle Guide e poi via in direzione della partenza del sentiero.
Ore 13:30, parchegiata l'auto all'inizio di una delle tante e fiorite contrade Walser, messo le ultime cose negli zaini (decisamente pesanti .... 15 Kg), prendiamo una comoda mulattiera ed iniziamo a salire ....
Ore 15:00, dopo circa 600mt di salita, arrivo al bellissimo rifugio Città di Mortara dove già pregustiamo il relax di un fresco giaciglio... ma.... il rifugio apre solo il fine settimana !!!
Decidiamo quindi di proseguire con la salita prevista per il giorno successivo. Però a causa del meteo molto incerto e, soprattutto, della fitta nebbia che intanto è scesa, sciegliamo di salire gli altri 900 mt utilizzando la cabinovia che parte 100 mt più in sù del rifugio Città di Mortara. Raggiungiamo così il passo dei Salati (2.980mt) e scendiamo tra la fittissima nebbia al rifugio Città di Vigevano (2.880mt).
Ci assegnano la camera e appena depositato i materiali, guardando fuori dalla finestra, uno stambecco ci da il bemvenuto a pochi metri dal rifugio.
Il tempo continua ad essere molto nuvoloso...
Ottima cena e dopo cena e a nanna ....
Continua.....
MERCOLEDI' 14 LUGLIO
RispondiEliminaOre 7:00 sveglia e subito un'occhiata al tempo che continua ad essere bruttino. Non piove ma le nuvole basse riducono la visibilità a poche decine di metri. Scendiamo a fare colazione e chiediamo al gestore del rifugio se con quella nebbia era comunque possibile salire al rifugio Città di Mantova. Il gestore ce lo sconsiglia in quanto la prima parte del sentiero attraversa delle pietraie dove, se non si vedono bene i segni e gli ometti, è molto facile perdersi.
Decidiamo allora si aspettare qualche ora e torniamo in camera.
Alle 10:00 la situazione migliora, il cielo si apre e decidiamo quindi di partire.
Sosta caffè al bar della stazione di arrivo della cabinovia e subito dopo ci dirigiamo verso la stazione d'arrivo della telecabina che sale da Gressoney. A destra prendiamo il ripido e pietroso sentiero che prosegue poi più in piano con un breve tratto attrezzato (corde fisse). Con un po' di saliscendi arriviamo alla base dello Stolenberg che raggiriamo, sul lato sinistro, grazie ad un tratto di sentiero attrezzato (corde fisse). A questo punto è ormai visibile la vecchia stazione di arrivo di Punta Indren. La raggiungiamo percorrendo una cresta di grosse lastre di pietra e un breve pendio di misto. Raggiunta Punta Indren il nostro cammino prosegue verso il Ghiacciaio di Indren percorrendo un tratto pietroso (variabile a seconda della stagione). Proseguiamo sulla battuta traccia che, praticamente in piano, attraversa il Ghiacciaio.
Verso la fine del giacciaio la traccia si divide in due; seguiamo il percorso più alto fino a raggiungere la base di una parete rocciosa. Corde fisse ed altro ci facilitano la salita di questo ripido tratto. Raggiungiamo la sommità di questo passaggio e vediamo a sinistra, più in basso, il Rifugio Città di Mantova. Raggiungiamo la traccia su neve che sale alla Capanna Gnifetti, scendiamo ed in pochi minuti siamo arrivati.
Depositiamo il materiali (scarponi, piccozze, corda ecc..., portiamo gli zaini in camera e ci rilassiamo fino all'ora di cena.
Nel frattempo il Presidente con un sms ci informa che ci raggiungerà il giorno dopo arrivando dal rifugio Gabiet (2.375 mt) che dal Mantova è visibile nella valle che sale da Gressoney. Conoscendo la prestanza atletica del Presidente, io e Giorgio siamo quasi certi che salirà al mantova già nella serata di Mercoledì, ma verso le 8:00 il tempo peggiora e ci convinciamo del fatto che il Capo arriverà solo il giorno successivo.
La gestione del rifugio lasci molto a desiderare e, soprattutto, non ci sono le doccie (nemmeno fredde!) e i bagni sono su un locale esterno al rifugio con solo acqua fredda.
Terminata la cena, verso le 10:00 a nanna....
Continua.....
GIOVEDI' 15 LUGLIO
RispondiEliminaIl martedì, utilizzando gli impianti di risalita per raggiungere il Passo di Salati, abbiamo di fatto guadagnato un giorno sul programma e, quindi, la giornata che è iniziata la passeremo nel più totale "fancazzismo" in attesa dell'arrivo del Presidente.
Alle 5:30 ci svegliamo e facciamo colazione, poi torniamo sotto le coperte fino alle 8:00. Fare colazione e tornare a letto, soprattutto con il fresco della mattina a 3.450mt di quota è una "figata mondiale"...
Visto che il rifugio ci ha un po' delusi decidiamo di raggiungere la Capanna Gniffetti che si trova 200 mt più in alto del rifugio Mantova. Il sentiero che sale, in parte sul ghiacciaio, è parecchio ripido e la quota inizia a farsi sentire. Infatti il fiato durante la salita è molto corto e la stanchezza si fa sentire.
Dopo circa 45 minuti raggiungiamo la Capanna Gniffetti (3.647mt), una costruzione incredibile, incastrata sulla parete rocciosa a sud ed ad ovest ed a nord "a sbalzo" sul sottostante ghiacciaio, proprio in corrispondenza della seraccata terminale che è veramente impressionante !
L'accoglienza al rifugio è carinissima: la struttura è infatti gestita da un gruppo di giovani ragazzi e ragazze molto affiatati e gentili.
Appena possibile ci assegnano la camera ma, soprattutto, ci consegnano le chiavi delle doccie calde che, dopo tre giorni di cammino, sono una goduria unica.
Fatta la doccia ci sistemiamo nel tarrazzo, sotto un sole caldissimo (27 gradi!!!) in attesa del Presidente.
Alle 12:30 ci portiamo all'interno per il pranzo... cucina ottima ... come primo piatto: pasta gorgonzola e noci e come secondo un taliere di affettati e formaggi misti.
A metà pomeriggio un alpinista solitario sale il ripido ghiacciaio che conduce al rifugio... è lui o non è lui ? ... Cerrrrto che è lui ! Il presidente arriva dopo avere percorso alcune interessanti deviazioni dal sentiero principale che sale dal Gabiet portando così il dislivello percorso in salita dai naturali e già impegnativi 1.272 mt a circa 1.700 mt !!! Del resto è il Presidente del G.C.C:!
La giornata prosegue nell'assoluto relax con Giorgio che a petto nudo continua il suo bagno di sole in terrazza.
Alle 19:00 cena, non prima di aver esaminato il ghiacciaio alle spalle del rifugio dove, il giorno dopo, saliremo per raggiungere la Capanna Margherita.
Dopo cena molto tranquillo e allietato dalla presenta di alcune guide alpine e di Michele Enzio (Miki), alpinista che con Gnaro Mondinelli ha recentemente conquistato l'Everest senza ossigeno; veramente un bel personaggio !
Continua...
VENERDI' 16 LUGLIO
RispondiEliminaE' il giorno della salita alla mitica Capanna Margherita !
Ore 5:00 colazione e poi iniziamo i preparativi... passiamo in rassegna i materiali, chiudiamo gli zaini, indossiamo imbrago e ramponi, ci leghiamo in cordata e alle 6:30 circa cominciamo la salita.
Sono "solo" 900 i metri di dislivello da percorrere ma a quella quota non è proprio una passeggiata.
Il tempo è splendido, non c'è una nuvola e il panorama è meraviglioso. Si distinguono in lontananza il Gran Paradiso e più su si vedono molto bene il Bianco ed il Cervino che da quel punto di osservazione sembra una piccola montagnola.
Il ghiacciaio presenta subito le prime insidie: diversi crepacci ci tagliano la strada, ma sono ben visibili e il manto nevoso è molto solido per la temperatura vicina allo 0. Pertanto basta solo prestare un po' di attenzione ed ogni tanto "saltare il fosso", anche se saltare una fessura che delimita un baratro senza fine mette sempre un po' di soggezione.
Alla nostra destra abbiamo la Piramide Vincent. Continuiamo la salita che per più di una volta si attenua e sembra finire, oltrepassata la Piramide Vincent vediamo il Balmenhorn e la sua statua del Cristo delle Vette (utile riferimento). Molto importante sapere che, in caso di necessità dovuta al cattivo tempo o altro, sul Balmenhorn c'è il Bivacco Giordano. Sempre alla nostra destra poi vediamo il Corno Nero e proseguiamo fino ad un largo pianoro: il Colle del Lys. Qui siamo circa a metà tra Capanna Gnifetti e Capanna Margherita (visibile davanti a noi).
Impressionante, sulla sinistra, la parete nord dell Lyskamm solcata sulla cresta dalla traccia che alcuni coraggiosi e preparati alpinisti stanno percorrendo.
Sul colle dl Lys, con la parte di salita ancora da compiere ben visibile di fronte a noi, il vicepresidente si lascia un po' andare allo "sconforto". La stanchezza inizia a diventare pesante ma, soprattutto, la carenza di ossigeno rende impegnativo superare anche piccoli dislivelli. Ma il desiderio di raggiungere quello che da moti anni era un sogno è più forte della stanchezza e, dopo una sosta, riprendiamo a salire.
Lasciata a destra anche la Ludwigshohe seguiamo la traccia che scende leggermente e poi in piano prosegue costeggiando la Parrot; riprende poi la salita leggermente a sinistra e qui ogni 20/30 passi il Vice (decisamente il meno atletico della cordata) chiama la sosta per riprendere fiato. La salita continua poi diritta verso l'alto. Sull'ultimo scollinamento prima dello strappo finale inizia a soffiare un vento fortissimo e gelido (vedi ciaspolata in Folgaria) che rende l'ultimo tratto della salita ancora più insidioso, ma si va avanti. L'ultimo tratto in diagonale destra e poi sinistra ci permette di arrivare al pianoro (con la bandiera) antistante la Capanna Regina Margherita (4.554mt).
La soddisfazione è enorme, ci abbracciamo e il Vice a stento trattiene le lacrime dall'emozione.
Il tempo di una foto e poi di corsa all'interno del rifugio, perchè fuori ancora soffia il vento gelido.
Continua ....
Siamo all'interno del rifugio.
RispondiEliminaRitroviamo e salutiamo alcuni amici che la sera prima erano con noi alla Capanna Gniffetti.
Il presidente che nel frattempo era andato a scambiare due parole con i gestori ci da una bella e una brutta notizia... la bella: è pronta la pastasciutta!!!
la brutta: non c'è posto per dormire !!!
Mentre aspettiamo la pasta, valutiamo la possibilità di passare la notte comunque al rifugio, magari stesi sulle panche della sala da pranzo. Ma dopo 20 minuti circa decidiamo che dobbiamo scendere quanto prima in quanto Giorgio non si sente bene! La quota si fa sentire e l'alpino lameta mal di testa e dolori di stomaco tanto che non riesce a terminare il pasto (una discutibile pasta al pesto e una fetta di crostata di un metro quadro alla modica cifra di € 14 x 3).
Consegnato e appeso il gagliardetto del Gruppo Alpini di Carmignano, fatte altre due/tre foto, cominciamo al discesa!
Ripercorrere il ghiacciaio alle 14:00 circa è una "tortura": caldo, il riverbero del sole sulla neve è micidiale, per fortuna abbiamo buoni occhiali e ottime creme solari, ma la cosa più pesante è che la neve è diventata soffice e quindi spesso sprofondiamo fino quasi al ginocchio rendendo anche la discesa difficoltosa.
L'ultimo tratto che scende alla capanna Gniffetti, poi, diventa anche molto pericoloso in quanto si sono aperti nuovi crepacci e la scarsa consistenza della neve rende precario lo scavalcamento degli stessi. Comunque con molta attenzione e assicurandoci a vicenda in prossimità di ogni crepaccio, raggiungiamo la Capanna Gniffetti verso le 15:30. L'accoglienza sempre simpatica dei gestori ci ristora della fatica!
I più provati siamo io e Giorgio mentre il Presidente già valuta che salita fare il giorno dopo..... (Non si stanca mai!!!).
Giorgio, ancora scombussolato dagli effetti della quota, si ritira in camera e scende solo per la cena.
Il Vice e il Presidente, dopo una bella doccia, si rilassano al bar del Rifugio e in terrazza.
Ore 22:30 ..... a nanna.....
SABATO 17 LUGLIO
RispondiEliminaIl mancato pernottamento alla Capanna Margherita ci ha fatto guadagnare un'altro giorno sul programma.
Giorgio si è praticamente ristabilito!
Dopo aver fatto colazione, verso le 8:30 decidiamo di iniziare la discesa.
Discutiamo un po' sui vari percorsi e alla fine decidiamo di scendere per la vallata da dove è salito il Presidente e pranzare al rifugio Gabiet.
La discesa è bellissima: la soddisfazione dell'impresa del giorno prima, il fatto di poter scendere senza fretta e la temperatura molto più fresca dei giorni scorsi ci fa apprezzare quella valle verdissima e ricca di cascate, ruscelli e laghetti dove il rumore dell'acqua che scende dai ghiacciai ci accompagna fino al rifugio.
Alle 12:00 circa ci sediamo a tavola e ci pappiamo delle squisite crespelle alla valdostana. Ci concediamo anche qualche bicchiere di vino in più, visto che fino ad allora avevamo praticamente escluso gli alclolici dalla dieta per le conseguenze negative che possono provocare in alta quota.
Alle 14:00 salutiamo il Presidente che scende verso Gressoney, mentre io e Giorgio risaliamo al passo dei Salati e poi scendiamo ad Alagna dove un breve acquazzone ci rinfresca.
Ultima sosta al Caffè delle Guide per due bibite fresche e poi prendiamo la macchina e alle 21:00 circa siamo a casa.
Quando, a 14/15 anni ho iniziato ad andare a camminare in montagna e, soprattutto, ad amare la montagna, rimanevo incantato quanto in TV mostravano alcune immagini della Capanna Regina Margherita e sognavo un giorno di poterci andare anch'io. Beh, dopo 20 anni, finalmente quel sogno si è realizzato!!!
RispondiEliminaL'emozione che ho provato lassù è stata immensa e il ricordo di quell'emozione mi accompagnerà per sempre.
Voglio ringraziare di cuore i miei due compagni di cordata e, in particolare, il Presidente che ha sopportato le mie infinite richieste di sosta nella parte terminale della salita ma, soprattutto, perchè dopo essere stato alla Capanna Margherita nel 2006, mi ha dato sicurezza sulla possibilità di salire così in alto e di realizzare così uno dei miei sogni!
Un grosso grazie anche a Giorgio che da quattro/cinque mesi ad oggi si è fatto trascinare da me e Dario in questa ed altre avventure, ed ha contribuito con la sua meraviglia per luoghi a lui assolutamente nuovi, a rendere ancora più belli questi giorni trascorsi in alta quota.
GRAZIE!
Carissimi Presidente, Vice e Giorgio...siamo davvero fieri di voi!! Complimenti di cuore, innanzitutto perchè non è da tutti un'impresa del genere. E poi perchè attraverso questo racconto ci sembrava di essere con voi, ci siamo emozionati a leggere nelle vostre parole lo stesso senso di meraviglia che di certo avrete vissuto dal vivo. Bravi, grandissimi!
RispondiElimina...ecco, Paolo mi ha appena detto che vuole andarci anche lui....addio weekend a Sottomarina!!
RispondiEliminaL'allenamento inizia sabato, trekking sulle Odle, posteremo i nostri racconti di viaggio!
Paolo e Dani, fatemi sapere quando andrete sul Rosa... ho qualche amico da salutare e qualche cosuccia da fare :-)
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