Ascensione
della vetta più alta dell’Africa.
Il
monte e’ situato a 330 km a sud dell’equatore, all’estremità
Nord della Tanzania. La sua posizione isolata in aperta pianura, la
sua vicinanza all’Oceano Indiano, le sue dimensioni e l’altezza
cosi imponente influenzano estremamente il clima, l’ecosistema e le
condizioni della scalata.
La
salita da Machame, a sud ovest del massiccio, e’ probabilmente il
più bell’itinerario del Kilimanjaro. La salita non presenta
particolari difficoltà, salvo l’altitudine appunto. Per il resto,
i passaggi alpinistici sono quasi inesistenti, si cammina lungo ripide salite pietrose e su quel che resta
del ghiacciaio. La marcia di avvicinamento si dipana
attraverso fasce di vegetazione sempre differenti. E in cima, la
caldera dell’antico vulcano assomiglia a un paesaggio lunare, che
alle luci del primo sole diventa ancora più singolare.
Enorme
— il massiccio si estende per 60 chilometri da nord ovest a sud est
e si allarga per una quarantina di chilometri — il Kilimanjaro è
formato da tre vette principali, tre vulcani estintisi diversi
milioni di anni fa: il tetto d’Africa è il Kibo, 5.895 metri,
“bianco” nella lingua locale per la presenza della neve, che
culmina nell’Uhuru Peak, l’altra prominenza è il Mawenzi, 5.149
metri, “nero” per via delle distese di roccia vulcanica, mentre
lo Shira, 3.962 metri.
Il
Kilimanjaro e’ inoltre una tra le montagne “isolate” la più
alta del mondo: Il suo massiccio si innalza per 4.800 metri da
un’ondulata pianura posta lungo la dorsale della valle del rift a
più di 1.000 metri dal livello del mare.
Come
restare indifferenti al suo fascino e alla sua imponenza??
1°
giorno -
05/06 -
partenza dall’Italia
Arrivo
all’aeroporto del Kilimanjaro nelle prime ore del mattino del 6/6 (1-2 di notte), disbrigo
delle formalità doganali con ottenimento del visto turistico.
2°
giorno –
06/06 – kilimanjaro - machame gate –
machame camp (3000m)
La mattina, dopo la prima colazione, trasferimento in
auto per raggiungere il Machame Gate. Preparativi finali per l'ascesa
e disbrigo delle formalità burocratiche. Si parte: il percorso più
bello e completo verso il Kibo inizia proprio da qui. Dal gate
si segue un sentiero che attraversa la densa foresta tropicale. Dislivello percorso di circa
1000 mt in 5-7 ore di marcia approssimative.
3°
giorno –
07/06 - machame camp –
shira camp (3800m)
Il
sentiero risale una cresta lavica che offre splendidi panorami sul
Kibo e sul Meru. Nella brughiera si incontrano alcune delle più
impressionanti piante endemiche del Kilimanjaro: la lobelia gigante
che puo’ raggiungere i 3 metri d’ altezza ed il senecio gigante
del Kilimanjaro, anche fino a 5 metri. Un tratto ghiaioso con alcuni sali e scendi porta sul l’impressionante pianoro lavico dello
Shira. La quota inizierà a farsi sentire (temo anche prima).. Dopo aver attraversato una
stretta gola si raggiunge il Campo Shira. Saranno percorsi circa 800
metri di dislivello in 5-7 ore di marcia approssimative.
4°
giorno –
08/06 - shira camp – barranco camp (3900m)
Giornata
abbastanza faticosa di sali e scendi lungo i tormentati pendii della
Lava Tower (4400m) e della Arrow Glacier Hut. Da qui una ripida
discesa tra seneci giganti porta al Barranco Camp. Saranno percorsi
circa 700 metri di dislivello in 5-7 ore di marcia approssimative.
5°
giorno –
09/06 - barranco camp –
barafu camp (4600m)
Lunga
e faticosa giornata che precede l’ascesa alla cima. Si attraversa
la valle del Barranco. Sosta su un ampio crinale roccioso per godere
della splendida vista sul ghiacciao Heim prima di ridiscendere nella
valle Karanga. Un ultimo sforzo lungo un crinale roccioso e sempre
battuto da forti raffiche di vento per raggiungere il Barafu Camp.
Saranno percorsi circa 700 metri di dislivello in 8-9 ore di marcia
approssimative.
6°
giorno –
10/06 - salita in vetta: uhuru peak (5895m) – mweka camp (3100m)
La
giornata per la vetta comincia poco dopo la mezzanotte (che strana abitudine, specialmente dopo 2 giornate faticose). Per un ripido
pendio si sale costeggiando il ghiacciaio Rebman. Un tratto più
scivoloso per la possibile presenza di neve ghiacciata porta sulla
ghiaiosa Gillman’s Point, molto scivolosa, a metri 5.685. Da qui,
forze permettendo, si puo’ proseguire lungo il bordo del cratere
oltre la Stella Point sino all’Uhuru Peak a metri 5.895
raggiungibile in poco meno di 2 ore. In totale sino a questo punto si
sarà percorso un dislivello di circa 1.300 metri in circa 6 – 7,5
ore. Riprese le forze inizia la discesa sino a raggiungere lo Stella
Point ed il Barafu Camp per continuare sino al Mweka Camp. I tempi di
discesa saranno tra le 4,5 e le 6 ore circa (!? quindi tra le 10,5 e le 13,5 ore...?!) .
7°
giorno –
11/06 - mweka camp –
mweka - arusha
Dopo
la prima colazione la discesa ci porta a raggiungere, di nuovo
attraverso la foresta, il villaggio di Mweka. Trasferimento in auto
di circa due ore per raggiungere la città di Arusha
il programma è indicativo, tenda e sacco a pelo consentono una certa libertà...
speriamo che la stagione delle piogge (ormai al termine) non sia troppo piovosa...
mi dicono che dovrò difendere ogni goccia di sangue, necessaria per arrivare in cima, dalle fameliche zanzare :-(
...comunque, visto, detto, deciso, fatto...domani parto... come prima uscita stagionale in quota, direi che non è male...corro il rischio di viziarmi un po'...adesso vado a preparare lo zaino!
Bellissima Avventura !
RispondiEliminauna curiosità....ma di gazzelle libere e felici..ne hai poi viste in africa?
RispondiElimina:-P
antilopi.....soprattutto antilopi....un ranger/forestale del parco, ha esclamato "antilope!" vedendo la mia spilletta dei gruppo camosci, ...ho impiegato 10 minuti per convincerlo che invece era un camoscio...
RispondiEliminama a quel punto anch'io ho allargato la visuale...ho cominciato a notare le antilopi...e che antilopi.....qualcuna si è meritata anche una citazione nel mio diario di viaggio... ;-P